La Storia di Modena

La fondazione di Modena risale ai Galli Boi che nel IV secolo a.C. diedero il nome di Mutina alla città destinata a diventare colonia romana nel 183 a.C., quindi teatro delle guerre tra Bruto e Pompeo e tra il partecipante all'assassinio di Giulio Cesare e Marco Antonio.

La storia di Modena prosegue con le battaglie per la contesa del territorio tra Longobardi e Bizantini, vinte dai primi, e con la decadenza della città, provata da guerre, saccheggi e calamità naturali ed abbandonata anche dai suoi abitanti che fuggirono nella vicina Cittanova, eccetto i religiosi.

Proprio agli uomini di Chiesa, rimasti a presidiare la Basilica dedicata al patrono San Geminiano, bisogna rendere merito per la rinascita di Modena che divenne libero comune e rifiorì nell'XI secolo.

Dopo gli invasori barbari, i modenesi si dovettero preoccupare delle mire espansionistiche delle confinanti città di Bologna e Reggio Emilia, con la vittoria dei Bolognesi e la successiva rivincita del 1325 con Passerino dei Bonaccolsi, evento al quale è anche legata la leggendaria battaglia della "secchia rapita".

Dopo un trentennio repubblicano, in seguito ai moti cittadini contro i governante Estensi, si riaffermò nel 1336 il dominio della famiglia, la quale influì sul destino di Modena fino all'occupazione francese di fine Settecento.

Nel 1797 la città emiliana venne così inclusa nella Repubblica Cispadana, nel 1797 passò a far parte di quella Cisalpina e nel 1805 del Regno d'Italia. In seguito al Congresso di Vienna Modena entrò nell'orbita degli Asburgo Lorena d'Este ed il plebiscito del marzo 1860 ne decretò l'adesione al Regno d'Italia.

 

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